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Channel: Laurent Gbagbo – Pagina 271 – eurasia-rivista.org
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Discorso di Ahmadinejad, New York – 3 Maggio 2010

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Fonte: http://www.italianradio.ir/index.php/articoli/12706-discorso-di-ahmadinejad-a-new-york-3-maggio-2010

Vi presentiamo il testo integrale del discorso del Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran, Mahmoud Ahmadinejad, tenutosi lo scorso 3 maggio, nella Conferenza di riesame del Trattato di non Proliferazione Nucleare (NTP), presso la sede delle Nazioni Unite a New York.

“In nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso

La lode appartiene ad Allah, Signore dei due Mondi, e pace e benedizione sul nostro profeta Mohammad e sulla sua famiglia pura.

O Allah affretta la venuta del tuo amico e la venuta della pace e della vittoria e collocaci tra i suoi migliori aiutanti. (Preghiere pronunciate in arabo/ndr)

Signor presidente, Signore e Signori,

ringrazio Dio per avermi dato l’opportunità di parlare insieme a voi di uno dei più importanti argomenti internazionali. Indubbiamente le sedute sul riesame  dell’N.P.T. sono di grande importanza.

Amici cari; la ricerca di sicurezza stabile, è un qualcosa di naturale, storico e quasi insito nell’essere umano. Nessun paese può dire di non aver bisogno di sicurezza.

Anche i profeti e i grandi riformisti grazie alla fede ed alle leggi divine hanno cercato di dare alle società umane una vita caratterizzata dalla pace. Dal loro punto di vista la società ideale, è la società basata sul monoteismo e la giustizia; una società piena di amore e fratellanza che verrà formata dal migliore dei servi di Dio insieme a Gesù il Messia e ad altri uomini prescelti. (Riferimento al credo islamico sulla venuta dell’Imam Mahdi/ndr)

Ad ogni modo oggi sappiamo che senza sicurezza non si può programmare il progresso ed il benessere. Oggi, nonostante il fatto che una parte elevata della ricchezza dei popoli venga spesa in “sicurezza” non si scorgono segnali che lascino pensare ad un miglioramento delle condizioni di sicurezza nel mondo.

Purtroppo per via dell’allontanamento da alcuni precetti divini, la minaccia delle bombe nucleari ha gettato la sua ombra su tutta la terra e nessuno può sentirsi al sicuro. Certi paesi nelle loro strategie presentano il nucleare come un deterrente di sicurezza e stabilità e questo è uno dei più grandi errori.

La bomba nucleare è pericolosa, qualunque sia la scusa che ne ha originato la produzione o il mantenimento. La bomba nucleare, in primis, rende insicuro il paese dove si trova; vi ricorderete che anni fa l’errore durante il trasporto di un missile convenzionale e di uno missile nucleare, creò preoccupazione negli Stati Uniti e creò un grave rischio.

In più bisogna ricordarsi che l’unica applicazione per la bomba nucleare è quella di distruggere e uccidere gli esseri viventi e danneggiare irreparabilmente gli ecosistemi e le generazioni future. La bomba nucleare è un qualcosa contro l’umanità intera e non un’arma difensiva.

Possedere armi nucleari non solo non è motivo di gloria ma è “brutto e vergognoso”. Ancor più vergognoso è minacciare l’uso delle armi nucleari e usarle pure, cosa che non è paragonabile a nessun altro crimine della storia. Coloro che effettuarono il primo bombardamento nucleare della storia sono considerati gli uomini più odiosi della storia.

Le Nazioni Unite e specialmente il Consiglio di Sicurezza, negli ultimi sessanta anni, non sono riusciti a far prevalere nel mondo una stabile sicurezza e la sensazione di tranquillità e le condizioni di oggi sono molte più instabili di quelle dei decenni precedenti.

Le guerre, le occupazioni e soprattutto l’ombra delle minacce e degli arsenali pieni di armi nucleari e peggio ancora le politiche di alcuni governi prepotenti ed espansionisti, hanno reso nebbioso l’orizzonte della sicurezza internazionale. L’opinione pubblica delle società moderne è fortemente influenzata dal sentimento di mancanza di sicurezza.

Il disarmo nucleare e la non-proliferazione non sono stati realizzati e l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica non ha riscosso successo nel suo lavoro. Proprio negli ultimi 40 anni alcuni governi come quello di Israele si sono muniti di armi atomiche.

In verità qual’è il motivo? Le cause vanno cercate nelle politiche di alcuni governi in particolari e nella mancanza di un equilibrio nell’NPT.

Io cito alcuni di questi elementi:

1)   Bramosia di superiorità

Dal punto di vista dei profeti e dei riformatori, e secondo il pensiero umano, è superiore chi raggiunge la felicità e le virtù come la purezza, la modestia e la bontà. Purtroppo alcuni governi facendo riferimento alla legge della giungla, credono che la loro superiorità consista nella capacità di minacciare e colpire gli altri; sono questi governi che piantano il seme dell’odio e della corsa agli armamenti. Il loro errore più grande è che credono che il più forte abbia più diritti del debole.

2)   La politica della produzione e dell’uso delle armi nucleari

Le prime armi nucleari vennero costruite e usate da uno dei governi degli Stati Uniti. Questa azione, in apparenza, fu la mossa vincente per gli Stati Uniti e per i paesi alleati nella Seconda Guerra Mondiale, ma ciò fu in se e per se solo un inizio per la produzione di armi nucleari anche altrove e un avvio per la corsa agli armamenti nucleari. La produzione e l’accumulazione di armi nucleari in un Paese, è la scusa che gli altri Paesi usano per produrre proprie armi nucleari, una consuetudine che è andata avanti in tutti gli ultimi quaranta anni.

3)   L’uso di armi nucleari come strumento di deterrenza

Questa politica, è la principale causa dello sviluppo della corsa agli Armamenti, vista come deterrente,e si devono avere armi nucleari superiori e avanzate ed in grado di superare ogni difesa. In base ad alcuni rapporti esistono oltre 20 mila bombe nucleari in tutto il mondo e circa la metà di queste si trovano negli Stati Uniti. Anche nel paese rivale degli Stati Uniti, con la scusa della deterrenza, esistono armi nucleari in abbondanza e ciò significa violare gli impegni dell’NPT.

4)   La minaccia di usare le armi nucleari

Purtroppo il governo americano non contento di avere già usato in passato la bomba nucleare non esclude di farlo anche in futuro ed ha minacciato alcuni paesi tra cui l’Iran di bombardamenti atomici. Anche un paese europeo alcuni anni fa (la Francia sotto Chirac/ndr) minacciò un simile attacco contro l’Iran per scuse vaghe. Israele, inoltre, ha ormai l’abitudine di minacciare di aggressioni militari le nazioni mediorientali.

5)   L’uso strumentale ed unilaterale del Consiglio di Sicurezza e dell’AIEA

Alcuni dei posseditori di armi nucleari sono presenti negli organi decisionali di sicurezza mondiale al più alto livello e con poteri straordnari e usano questi loro poteri contro la sicurezza mondiale, e lo spirito dell’N.P.T. a danno dei paesi che paradossalmente non possiedono armi nucleari. Questa è ormai una abitudine. Finora nessuno dei membri dell’AIEA che non abbia le armi nucleari è riuscito a sviluppare la tecnologia nucleare senza dover sopportare pressioni e ricatti di ogni genere. Ciò mentre al contrario dell’articolo 6 della costituzione dell’agenzia, non è stata mai diffusa nemmeno una sola pagina a proposito delle ispezioni nucleari effettuate negli impianti americani; in questo paese, in più, non vi è alcun programma per la distruzione delle armi nucleari. Intanto, sotto pressione di governi come questo, e con scuse di vario tipo, vengono approvate molteplici risoluzioni contro i membri dell’Aiea che non possiedono armi nucleari, con lo scopo di togliere a questi paesi i loro diritti legittimi.

6)   La politica dei due pesi

Ad esempio c’è il regime sionista che possiede centinaia di testate atomiche, che ha scatenato numerose guerre e che ha costantemente minacciato le popolazioni e le nazioni della regione con l’aggressione militare. Ecco questo regime viene sostenuto in maniera totale dagli Stati Uniti e dai suoi alleati ed anzi riceve anche aiuti per lo sviluppo della sua industria nucleare. Gli stessi governi che sostengono Israele però con la scusa di una ipotetica deviazione futura delle attività pacifiche di un altro paese, e senza uno straccio di documento, esercitano le pressioni più pesanti contro i membri dell’agenzia internazionale.

7)   Il paragone inesatto tra armi e tecnologia nucleare

L’energia elettrica ricavata dalle centrali elettriche è tra le più ecologiche e le più economiche che si possano produrre. I cambiamenti climatici e l’inquinamento derivante dall’uso dei combustibili fossili, hanno reso più che mai necessario lo sviluppo di fonti di energia alternative a quelle tradizionali. La produzione continua di mille MegaWatt di elettricità nel giro di un anno equivale all’uso di 7 milioni di barili di petrolio, cioè coi prezzi che corrono, oltre 500 milioni di dollari. Se la stessa quantità di elettricità viene prodotta tramite il nucleare la spesa non supera i 60 milioni di dollari. In più le spese riservate alla costruzione ed alla manutenzione di una centrale atomica sono metà di quelle necessarie per una centrale termica. Inoltre con la ricerca nucleare si producono farmaci importanti, si cura il cancro, si possono introdurre innovazioni non trascurabili nell’industria e nell’agricoltura. Una delle grandi ingiustizie dei Paesi che possiedono le armi nucleari nei confronti del resto del mondo, è la loro propensione a presentare le armi e la tecnologia nucleare come la medesima cosa. Loro oltre alle armi, vogliono avere anche il monopolio dell’uso della tecnologia nucleare e usufruire dei vantaggi di ciò da soli. Tutto ciò va contro lo spirito dell’NPT.

8)   Mancanza di coordinazione tra l’NPT e le missioni dell’AIEA

Anche se l’NPT si propone obbiettivi importanti come l’arresto della corsa agli armamenti nucleari, il disarmo, la non-proliferazione e l’aiuto ai Paesi che intendono avere solo il nucleare civile, a livello pratico le maggiori limitazioni sono state approvate per i Paesi che vogliono avere la tecnologia pacifica, mentre al contrario non si fa nulla per fermare quei Stati che si procurano la bomba. Tutto ciò mentre si dovrebbe fare il contrario; cioè dovrebbero essere approvate regole penalizzanti contro coloro che hanno le armi ed invece si dovrebbero aiutare gli Stati che vogliono solo il nucleare civile.

Signor presidente, cari amici,

abbiamo appreso che la produzione e l’accumulazione di armi nucleari e le politiche di alcuni posseditori di queste armi e la debolezza delle leggi dell’NPT, sono le cause dell’attuale situazione di insicurezza nucleare nel mondo. E concorderete che oggi il disarmo nucleare, la fine della minaccia nucleare e la non-proliferazione sono il più grande servigio che si possa fare alla pace ed alla stabilità mondiale.

Ma la domanda è questa: dare poteri extra nell’AIEA agli Stati che possiedono le armi nucleari ed affidare a loro pure il disarmo è un metodo adeguato?

Pretendere che questi Sati si disarmino con le loro stesse mani pare un qualcosa di irragionevole, specialmente  perchè questi Paesi considerano le bombe atomiche motivo della propria superiorità.

Un proverbio persiano dice: “Un coltello non taglia il suo manico”.

Pretendere che a garantire la pace e la sicurezza siano i più grandi produttori e venditori di armi al mondo è davvero ingenuo.

Il governo statunitense, l’imputato numero uno sia nella produzione, che nella proliferazione e nell’uso di armi nucleari, insiste per assumere la guida del riesame dell’NPT e come consolazione ha detto che non produrrà altre bombe e non aggredirà col nucleare i Paesi che non hanno bombe di questo genere.

Ma voglio chiedere fino a che punto si fidino degli Stati Uniti i popoli della terra. Cosa garantisce che gli Stati Uniti rispettino l’impegno assunto e se non lo rispettassero a quale penalizzazione andrebbero incontro? Voglio ricordare che la maggior parte delle guerre, negli ultimi decenni, gli americani le hanno fatte con Stati che un tempo erano loro alleati. Anche di recente alcuni Paesi e membri dell’NPT sono stati minacciati di aggressioni nucleare preventive. Questo Paese ha sempre cercato di deviare l’attenzione della gente dai veri problemi e dalle sue scorrettezze sul nucleare e recentemente parlando della possibilità di “terrorismo nucleare” ha cercato di attirare l’attenzione popolare su argomenti vaghi. Se un giorno i terroristi prenderanno in mano le bombe nucleari, le prenderanno dai Paesi che le hanno, e cioè dalle potenze che tra l’altro hanno anche un passato pieno di sostegno al terrorismo.

È bene ricordare che importanti reti terroristiche internazionali vengono sostenute dall’intelligence di Stati Uniti e dal regime sionista. Abbiamo in mano documenti attendibili su questo, che nel caso sia necessario proporremo nel prossimo summit internazionale della lotta al terrorismo che si terrà a Teheran.

Gli americani nella loro dottrina hanno detto che non svilupperanno le armi nucleari, ma le renderanno più efficaci. E vuol dire che le renderanno più distruttive e più micidiali e questo significa proliferazione nucleare. Ma il problema è che persino ciò che dichiarano non è verificabile perchè non c’è nessuno che possa confermarne l’esattezza. Mentre la precedente conferenza di Washington è stata uno sforzo per salvaguardare il monopolio atomico e la supremazia sui Paesi che non hanno la bomba, il summit di Teheran ha auspicato il disarmo nucleare universale. Lo slogan del summit era “Energia nucleare per tutti, armi nucleari per nessuno”.

Signor presidente, cari colleghi,

per la realizzazione dell’obbiettivo umano del disarmo nucleare e l’impedimento di un’ulteriore proliferazione e per l’uso generale della tecnologia nucleare pacifica, queste sono le proposte:

1)   La correzione e la riforma dell’NPT

L’NPT deve essere trasformato in DNPT, ovvero trattato di disarmo e non proliferazione nucleare. In altre parole il disarmo deve essere riconosciuto come priorità e devono essere adottate leggi chiare, efficaci e accompagnate dalle dovute garanzie di attuazione a livello internazionale.

2)   Deve essere costituito un comitato internazionale indipendente per mettere in atto la procedura delineata nell’articolo 6 della costituzione dell’AIEA e cioè la sorveglianza e l’ispezione delle attività dei singoli Paesi e dei processi di disarmo. Questo gruppo deve operare in modo che tutte le nazioni siano coinvolte nella direzione di questo e il primo incarico della commissione dovrebbe essere la determinazione di una tabella per il disarmo degli Stati possessori di armi nucleari.

3)   Presentare garanzie sicure sotto il profilo giuridico per il raggiungimento dello status di un mondo senza armi nucleari.

4)   L’arresto immediato delle attività di produzione e di rinnovo e di ammodernamento delle armi nucleari e degli impianti nucleari militari grazie alla supervisione del comitato di sorveglianza la cui formazione è stata proposta prima.

5)   Preparare una serie di leggi e farle approvare internazionalmente che prevedano il bando senza eccezioni delle armi nucleari, della proliferazione, dell’accumulamento, dell’ammodernamento e dell’uso delle armi atomiche.

6)   L’espulsione delle Nazioni che usano o minacciano di usare le armi atomiche dall’AIEA. Finora la loro presenza nell’agenzia ha impedito a questa di agire seriamente e di mettere in atto soprattutto le leggi 4 e 6 della sua costituzione interna. Gli Usa, che oltre che contro il Giappone, hanno usato l’uranio impoverito anche contro l’Iraq, come possono essere membri del consiglio amministrativo dell’AIEA?

7)   L’interruzione immediata delle cooperazioni nucleari dei firmatari dell’NPT con le Nazioni che non hanno aderito a questo trattato.

8)   Relegare l’attacco atomico o la minaccia di tale attacco come una violazione della pace e della sicurezza internazionale e il ricorso alle Nazioni Unite per la condanna unanime a questi Paesi.

9)   La messa in atto immediata e senza condizioni della risoluzione della conferenza del 1995 sulla Free Nuclear Zone in Medioriente.

10) Il ritiro delle bombe nucleari dalle basi americane nel suolo americano e negli altri paesi come in Germania, Italia, Giappone e Olanda.

11) Lo sforzo comune per rifare la struttura del Consiglio di Sicurezza. La struttura attuale è ingiusta e inefficace ed è uno degli elementi che crea vita facile agli Stati che possiedono le armi nucleari. La riforma del Consiglio di Sicurezza e dell’NPT sono due passi collegati, che devono essere fatti per la realizzazione del sogno del disarmo totale.

Egregio presidente, cari amici,

il sottoscritto, come rappresentante del grandioso, civile e acculturato popolo dell’Iran, che è sempre stato portabandiera della giustizia, del monoteismo e della pace nel mondo, annuncio la disponibilità della Repubblica Islamica a partecipare a queste riforme e a tutti i piani seri sul disarmo, la non-proliferazione e l’uso pacifico della tecnologia nucleare. Io annuncio ad alta voce che un popolo che ha allevato nel suo grembo grandi come Ferdowsi, Hafez, Sanai, Vahshi Bafqi, Avicenna, Abu Reihan, Shahriar e leader liberi ed amanti della libertà come l’Imam Khomeini, che ha sempre rappresentato l’amore e l’affetto, e che ha abolito 2500 anni fà la schiavitù dichiarandola un’azione disumana, e cioè il popolo dell’Iran, non ha affatto bisogno della bomba atomica per progredire e non reputerebbe mai questa un suo motivo di gloria.

La ragione del popolo iraniano è quella degli altri popoli liberi ed è contro la guerra e le armi.

Tutti i popoli adorano l’amore, la pace e la fratellanza e odiano la discriminazione e l’ingiustizia. Molti miei colleghi, capi di Stato, intellettuali o politici dei diversi Paesi, quando mi incontrano, mi confessano il loro consenso sulla necessità di un disarmo globale e sull’uso pacifico della tecnologia nucleare. Tutti i popoli oggi vogliono L’Energia Nucleare per tutti e le Armi nucleari per nessuno. La mia presenza qui, è la loro presenza e la mia voce e la loro voce.

Cari colleghi,

ora voglio rivolgere qualche frase anche a coloro che reputano ancora la produzione e l’accumulamento delle armi nucleari come motivo di gloria e superiorità: sappiate che l’era della bomba atomica è finita. Accumulare bombe e minacciarne l’uso è un comportamento tipico di coloro che non sono provvisti di ragione e pensiero umano. Usare la minaccia contro la ragione e la logica altrui è una tecnica obsoleta e vecchia. L’era è l’era dei popoli, dei pensieri, della cultura e appoggiarsi alle armi negli scambi internazionali è veramente tipico dei governi retrogradi. La politica di dominio del mondo è fallito ed i sogni di fondazione dei grandi imperi sono ormai insensati.

Invece di proseguire la via dei predecessori vi consiglio di unirvi al mare immenso composto dalle popolazioni e dagli stati indipendenti, al mondo della cultura e della ragione. Ciò è nei vostri interessi e vedrete che il futuro sarà dei popoli, della pace, della sicurezza, della giustizia, e del bene che grazie all’aiuto dei prescelti di Dio ed all’Uomo Perfetto trionferà nella nostra terra. Gli ingiusti e i prepotenti non avranno un posto in questo futuro pieno di splendore.

Il moto dei popoli della terra per la realizzazione del mondo basato sulla giustizia è già iniziato.

Al signor Obama chiedo di darsi da fare per l’instaurazione della pace e della giustizia nel mondo, sempre se è ancora fedele allo slogan del cambiamento.

Ringrazio il presidente della conferenza, i presenti e tutti coloro che si adopereranno sinceramente per la pace e la sicurezza nel mondo.

Amici e colleghi cari,

con la cooperazione e lo sforzo comune, il sogno di pace e giustizia per il mondo è raggiungibile e lo slogan energia nucleare per tutti, armi nucleari per nessuno un giorno potrà essere alla base del sistema internazionale.

Nella speranza che un giorno la giustizia, non faccia arrabbiare nessun uomo e che egli non trovi in nessun punto della terra una sola arma per poter ribellarsi alla giustizia.

In onore della giustizia, della libertà, dell’amore e in ricordo dei seguaci di Dio, gli uomini innamorati degli uomini auguro a tutti successo e gloria”.

Mahmoud Ahmadinejad

New York, 3 maggio 2010


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