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Channel: Laurent Gbagbo – Pagina 271 – eurasia-rivista.org
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Iran, Brasile, Turchia: tutti “Stati canaglia”?

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L’accordo stipulato tra Iran, Brasile e Turchia per il trasporto in quest’ultimo Paese di uranio iraniano a basso arricchimento è tanto importante non solo perché rappresenta un passo decisivo per lo sgonfiamento del caso “nucleare iraniano” ma anche per le  implicazioni strategiche e geopolitiche dell’accordo.

Sul primo punto c’è anzi da dubitare che la presa mediatica “occidentale” antiiraniana sia destinata a scemare : sappiamo bene quanto la malafede assoluta di certi commentatori non sia disposta a incrinare i  sordidi pretesti di una crociata ideologica.

Così i primi commenti di oltre Atlantico sono ispirati a fastidio e insofferenza per l’accordo : la Casa Bianca “resta seriamente preoccupata” e ricorda che “se non verranno rispettati gli impegni internazionali nei fatti e non solo a parole si andrà incontro a nuove sanzioni”.

Israele dal canto suo accusa apoditticamente l’Iran di avere “manipolato”  Brasile e Turchia, mentre Germania, Francia e Italia (Frattini) hanno  già dichiarato che l’accordo è “insufficiente”.

Che l’intesa fra Iran, Brasile e Turchia debba trovare riscontro presso l’AIEA e che la stessa sia tecnicamente migliorabile può senz’altro essere, ma la chiusura preconcetta manifestata da questi governi è veramente inconcepibile.

L’accordo, come dicevamo all’inizio, apre – o meglio consolida -  nuovi scenari geopolitici : Paesi come la Turchia e il Brasile si svincolano dalle posizioni “occidentali” e dicono espressamente “no” a sanzioni e provvedimenti punitivi contro l’Iran.

L’immagine dei presidenti Lula, Erdoğan e Ahmadinejad riuniti nel vertice di Teheran trova scarsa accoglienza sui giornali e sulle televisioni nostrane, molta di più nei massmedia mondiali extra occidentali. La comunità internazionale nel suo complesso diverge ormai, e sempre più, da quella parziale presentata continuamente dagli Stati Uniti d’America, e questo potrebbe essere motivo di riflessione anche per noi.

* Aldo Braccio è redattore di Eurasia


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